Castello Fatato 002

Castello Fatato 002

lunedì 23 novembre 2015

Storia di Un Drago e del Cavaliere che imparò ad Amare

C'era una volta, tanto tanto tempo fa, un regno pacifico e ricco, le culture erano sempre abbondanti gli inverni miti, e un aria di tranquillità e pace regnava ovunque. Vicino al castello esisteva un antichissimo bosco, gli alberi di quel bosco, dicevano, essere magici; e proprio dentro quel bosco si sussurrava esistessero da innumerevoli ere le fate! Queste diceria facevano si che i regni vicini si tenessero ben alla larga dal dichiarare guerra a un posto protetto dalla magia, così la vita andava avanti e tutto sembrava dover volgere al meglio per sempre.
Un terribile giorno, però, nel regno pacifico apparve un Drago! Da prima la maestosa creatura dalle lucenti scaglie violacee e le ali possenti, volteggiava silenziosa e indisturbata sull'antico bosco, il Re del regno fece mettere delle vedette sulle alti torri del castello per controllare la situazione. Passarono molti giorni e il Drago volteggiava leggero senza mai sconfinare oltre gli ultimi radi alberi che sancivano il confine fra bosco e villaggio; talvolta lo si vedeva sparire per lunghi periodi dentro la fitta vegetazione e divenne convinzione comune che il Drago fosse un altra creatura pacifica e meravigliosa venuta ad abitare nei regni magici delle fate. Tutto questo andò avanti alcuni anni, il Re intanto ebbe una bellissima bambina dagli occhi azzurri e i capelli morbidi e biondi, la piccola principessina era amata e coccolata da tutti, crebbe come una graziosa ed incantevole rondine oltre le sbarre dorate che erano le porte del castello dell'affettuoso padre. Quando la Principessa fu ormai nell'età da matrimonio, però, essa scomparve improvvisamente; il terrore e la disperazione dilagò presto in tutto il regno che cercava ovunque la bellissima principessa ben amata da tutti. A furia di cercare e chiedere alla fine si seppe che durante la notte della sparizione della principessina il Drago aveva volato oltre il bosco, sopra al castello, le guardie ormai non si preoccupavano più dei suoi spostamenti e nessuno aveva notato la sua imponente figura in quella notte che era stata buia e nuvolosa. Ben presto fu chiaro che il Drago, quella creatura che era stata creduta tanto innocua e meravigliosa, era in realtà un mostro orribile che aveva rapito la bellissima e amata principessa del regno; così il Re mise a morte il Drago promettendo a qualsiasi giovane uomo che lo avesse sconfitto e salvato la principessa di poterla sposare e divenire Re egli stesso!!
All'inizio furono tantissimi i giovani che si presentarono,armati di scudi e armi, per salvare la principessa, ma nessuno di loro fece mai ritorno; solo uno di loro era arrivato vicino alla raduna dove si ergeva un alta torre al cui interno era rinchiusa la principessa e a cui il Drago faceva la guardia notte e giorno senza sosta alcuna, acciambellato sotto la finestra da dove la principessa si affacciava sovente e disperata cantava canzoni piene di tristezza e amore, il giovane però era stato troppo codardo per provare a salvare la principessa ed era scappato tornando al castello a raccontare la sua storia. Il giovane fu subito giustiziato per codardia, ma almeno adesso sapevano che la principessa era viva e dove si trovava, il Re cercò di sollecitare ancora i giovani coraggiosi per salvare la sua bambina ricordando loro la promessa d'essere Re, avere in sposa la sua bellissima figlia e vivere per sempre negli agii più totali; ma tutti temevano quel Drago spaventoso ormai e nessuno osava più avventurarsi in quel bosco magico e antico...passò un intero e lunghissimo anno prima che si presentasse un giovane cavaliere errante, senza doti e senza Re, che, sentendo la storia della principessa e del Drago, e sentendo soprattutto la lauta ricompensa che gli sarebbe aspettata in caso di vittoria, decise, forte della sua esperienza, di uccidere il Drago... (continua)

venerdì 6 settembre 2013

Dal ciclo di racconti sui miti della creazione e del cuore del potere



Molto tempo fa', quando l'unico si riaddormentò nella sua bolla dorata al centro dell'universo, il mondo già esisteva così come lo vediamo, con alberi e colline, montagne e fiumi, mari e stelle, ogni cosa bella era nata sotto al dominio dei grandi pensieri che con cura e amore avevano fatto germogliare l'arida terra e nascere forme di vita differenti; In egual maniera il pensiero oscuro nella rabbia e nell'odio aveva cercato di distruggere ove poteva e quando non c'era stato modo di distruggere allora aveva a sua volta creato, ma per creare aveva necessariamente bisogno della sua sposa-prigioniera, il pensiero buono, che con lui dimorava nelle infausti aule dell'oscurità. Egli creava per distruggere, per istigare l'odio, e nacquero così le creature notturne malvagie e spietate, ella allora cercava di pacare quell'odio con creature amorevoli e fiori sui cammini dei viandanti perduti e stelle in cielo per guidare i passi incerti nella notte, ogni cosa giungeva al suo equilibrio e le due parti non si combattevano, il mondo era così ricco di meraviglie e di caos al contempo che non era necessario creare null'altro, e nelle loro aule guardavano il creato, chi con amore, chi con odio, chi con compassione e così via. Gli esseri umani nacquero in quel momento, quando i pensieri, simili a delle divinità, si quietarono dal loro lavoro e si misero ad osservate, e decisero, di comune accordo, che qualcosa mancava a quel mondo così ben fatto ed equilibrato, misero allora il primo seme dell'uomo sul mondo e quello crebbe e si sviluppò, ognuno dei pensieri mise qualcosa di sé entro quel seme primordiale, una scintilla di vita per ognuno dei pensieri, nessuno fu escluso perfino il pensiero oscuro partecipò alla loro più grande creazione. Essi desideravano ardentemente che nel mondo ci fosse chi accudisse la loro terra, affinché non divenisse più arida, che li lodasse per il bel lavoro svolto, omaggiandoli con doni e preghiere, che potesse avere buon cuore compassione e comprensione per tutte le altre creature prima create, per amarle come insieme di un unico grande disegno armonioso. Certamente il pensiero oscuro desiderava che essi facessero guerre in suo nome e anziché proteggere la terra la sconquassassero con il fuoco e con la lama, ma sempre il pensiero buono sua consorte mitigava le sue intenzioni donando all'uomo il bene e la bontà necessari per amarsi l'un con l'altro, in più decise, segretamente, di fare un altro regalo a quella creatura speciale, divise il seme primordiale in due prima di lanciarli nel mondo, così ché sempre il seme cerchi di ricongiungersi all'altra sua metà per tornare ad essere unico e completa, e sempre così cerchi un altro individuo con cui sostare in quel lasso di tempo che era la loro vita.
All'inizio della creazione dell'uomo tutto andò bene, nacque uomo e nacque donna ed essi si cercarono, moltiplicarono i loro simili da se stessi, litigarono e si ferirono, tornarono insieme e per lunghissimo tempo vissero, lodando i loro Dei mentre offrivano loro acqua e frutta alla luce del giorno, o sacrificavano per la quiete agnelli e giovani animali indifesi nelle ore notturne. I pensieri erano così soddisfatti e presero presto a camminare tra le loro creature, ad ammirarle da vicine e talvolta a farsi riconoscere, iniziarono a creare castelli sfarzosi e meravigliosi in onore dei corpi di carne che i pensieri usavano per scendere nel mondo, alcuni si opposero, dissero che dovevano lasciar che gli umani vivessero senza di loro, che non conoscessero il loro nome e iniziassero a pensare per loro stessi,così come loro si erano separati dall'unico e l'unico aveva lasciato che essi si allontanassero e creassero quanto di così bello esisteva. Ma quei pochi che si ribellarono non furono ascoltati e furono lasciati nelle aule silenziose dei loro domini invisibili in solitudine... (continued)